martedì 9 ottobre 2012

Non bisogna solo guardare il prezzo di registrazione...

Quando si valuta un registrar o un reseller per la registrazione del proprio dominio, oltre al mero prezzo di registrazione del dominio bisogna valutare anche altri aspetti.

Si, ovviamente, la qualità del servizio, e l'assistenza al cliente, e bla bla bla...
Però anche dare un'occhiata ai costi "extra" per certi servizi non sarebbe sbagliato.

Ad esempio in questi giorni io stavo guardando con attenzione Tophost, che offre dei prezzi di registrazione molto accattivanti (in alcuni casi forse anche troppo...)

Ma oggi in un post sul forum di hostingtalk ho scoperto un motivo per cui certi registrar, tutto sommato, è meglio evitarli.

Leggetevi pure tutto il post, ma in soldoni il succo è: 160 (CENTOSESSANTA!!!!) euro (+ IVA, of course...) per cambiare l'intestazione di un dominio .it (operazione che molti registrar fanno gratis, o ad un prezzo puramente simbolico...)

E suona un po' beffarda la spiegazione che danno al cliente: "Ci rendiamo conto dell'onerosità della procedura e lavoreremo per renderla, in futuro, più economica."

Vabbeh, bye bye... ci sono tanti altri provider sul mercato!

UPDATE:
Sono andato a farmi un giretto sul sito di Tophost... e qui: http://www.tophost.it/aiuto/cat2/14/318/  ho trovato questa curiosa indicazione:

E' possibile effettuare il cambio intestatario per un dominio .it? 
E' possibile effettuare il cambio intestatario per un dominio .it. Basta aprire un ticket e verranno indicati modalità e costi per effettuare tale procedura.
 Per le altre estensioni, al momento, NON è possibile il cambio intestatario.
Quindi, con Tophost cambiare l'intestatario di un dominio .it costa un rene, mentre farlo per un .com è semplicemente impossibile...

domenica 2 settembre 2012

valore SEO di un banner


Quesito: un banner inserito in un certo sito, ha valore ai fini SEO?

Risposta: dipende... :D

E dipende da diversi fattori:

  • l'URL indicato nel banner deve essere statico (niente javascript, e noiente codice di tracciamento);
  • deve puntare ad una pagina pubblica, indicizzata dai motori di ricerca e linkata anche all'interno dello stesso sito;
  • la pagina in cui è presente il banner deve avere le stesse caratteristiche indicate al punto precedente;
  • il link non deve avere l'attributo "nofollow"
  • la pagina su cui è presente il banner deve essere di un qualche valore (ovvero deve essere una pagina "buoba" di un sito "buono"...)
  • se il banner è grafico, probabilmente il suo valore è un po' inferiore rispetto a quello di un link testuale (che, tradizionalmente, ha sempre più valore... anche se pare che Google stia abbandonando questo paramentro, a causa dei molti abusi)
Se i parametri sopra indicati sono tutti rispettati... allora si, il banner avrà un qualche valore ai fini SEO.

Quale valore? Non è dato di sapere... purtroppo, non esiste un'unità di misura definita per "valore ai fini SEO"... :D

martedì 14 agosto 2012

confronti offerte Cloud su Vmware - I parte - Aruba

Mi hanno commissionato di scegliere il "best buy" per metter su alcuni VPS su un a piattaforma cloud basata su vmware.
Poichè per il lavoro mi pagano MOLTO meno di quanto dovrebbero, non ho remore a riportare qui un po' di appunti per agevolare chi, questi confronti, se li fa da solo...

Cominciamo con l'analizzare l'offerta cloud di Aruba, basata su una tariffazione oraria che tiene conto si soli 3 parametri: CPU, RAM ed hard disk.
Il listino completo è disponibile qui: http://computing.cloud.it/it/listino
Hanno delle offerte più economiche e super-più economiche, basate su Hyper-V (BLEAH!), che non prendo neppure in considerazione, e mi concentro sull'offerta Vmware.
Cominciamo con il rendere il costo un po' più leggibile ed omogeneo, perchè il costo orario è solo uno specchietto per le allodole.

orario giornaliero mensile
CPU € 0,025 € 0.60 € 18,00
RAM (per 1 GB) € 0,005 € 0,12 € 3,60
HDD (per 10 GB) € 0,003 € 0,072 € 2,16

Sui prezzi, è presto per fare vere considerazioni; inserirò prossimamente quelli dei competitor, ed allora si che avrà senso fare confronti (e considerazioni).

Vediamo intanto i punti essenziali del resto dell'offerta Aruba e di eventuali costi collaterali, più o meno nascosti;
  • sono disponibili (a vari prezzi) MS-SQL Server in varie edizioni, ed il pannello Plesk con vari add-on.
    Ai miei fini, inutile: i VPS saranno basati su Linux e non Windows. Ma lo segnalo...
  • nel prezzo, se a qualcuno serve, è compresa la licenza di Windows Server 2008R2 64bit oppure Windows Webserver 2003R2
  • è compresa altresì banda per 1 Gbps flat
  • Aruba fornisce addirittura uno SLA, e l'uptime garantito è il seguente:
    - Uptime del 99,95% su base annuale, per la disponibilità dei nodi fisici (server) che ospitano l'Infrastruttura virtuale;
    - Uptime del 99,95% su base annuale, di accessibilità tramite rete internet alla Infrastruttura virtuale creata ed allocata dal Cliente;
    - Uptime del 100% su base annuale per alimentazione elettrica e/o climatizzazione ambientale;

mercoledì 11 luglio 2012

domini .it con lettere accentate (IDN)

Da oggi alle 14:00 è possibile la registrazione di domini .it in modalità IDN, ovvero contenenti anche caratteri "strambi"... ossia, principalmente, che comprendono lettere accentate (à è ì ò ù), ma anche caratteri più "esotici"...
Il set completo dei nuovi caratteri ammessi è il seguente:
à, â, ä, è, é, ê, ë, ì, î, ï, ò, ô, ö, ù, û, ü, æ, œ, ç, ÿ, β

Ovviamente è cominciata la corsa per l'accaparramento dei nomi più interessanti: in due ore risultano registrati quasi 5000 nuovi domini .it, per la quasi totalità in modalità IDN...

Quindi, ad esempio, c'è già chi ha registrato tüv.it, ed anche chi ha registrato mavalà.it (no, non è Ghedini...)

C'è anche chi si preoccupa un po' per questa novità, giudicandola foriera di nuovi ed insidiosi phishing: http://www.lucaperugini.it/2012/06/25/nuova-normativa-naming-dominio-it-in-vigore-da-11-luglio-2012/

Ovviamente il nic.it non poteva smentirsi in questa occasione: qualcosa che non funzionasse nel verso giusto DOVEVA esserci, altrimenti avrebbero infranto una tradizione...

Capita così che se andate sulla pagina specifica del servizio whois del nic.it (http://www.nic.it/web-whois/index.jsf), il servizio funziona anche per i domini IDN.
Se invece cercate di accedervi dalla home page http://www.nic.it/ il servizio si incarta, in quanto non converte correttamente i caratteri IDN...

martedì 26 giugno 2012

statistiche sulla registrazione dei domini .it



Alla chetichella ed in sordina, sul sito del nic.it è comparsa una pagina di "statistiche", che ci indica (anno per anno) il numero di nuovi domini .it registrati, di quelli rinnovati, di quelli cancellati, cambiati di Registrar ecc.

Così, ad esempio, scopriamo che:

  • nel 2011 sono stati registrati 519730 domini .it, mentre nel 2010 erano 442058 e nel 2009 339357
  • nel 2011 sono stati cancellati (o lasciati scadere) 279084 domini (mentre quest'anno, in meno di sei mesi, ne sono già stati cancellati 162502... segno della crisi economica anche questo?)
  • è stabile (anzi, addirittura in costante calo dal 2008 al 2011) il numero di trasferimenti Registrar (segno che il registrante è abitudinario: una volta registrato un dominio con un registrar, raramente cambia...)
    Anche qui il 2012 si dimostra in controtendenza, con 35652 trasferimenti nei primi sei mesi...
  • il passaggio al sistema sincrono ha fatto invece schizzare il numero di modifiche del registrante: dalle 12709 del 2010 si è passati alle 41501 (!!!) del 2011...
Interessante che nella pagina del nic.it compaiono due schede (non ancora attive) sulle statistiche dei Registranti e dei Registrar... chissà, magari i nostri nipoti faranno in tempo a vederle attive... 

domenica 24 giugno 2012

registrare un dominio per più anni è inutile ai fini SEO

Per averlo letto da più parti, anch'io ero fermamente convinto che registrare un dominio per più anni comportava un beneficio a livello di SEO.

Peraltro, sembra ragionevole... se registro un dominio per più anni, significa che ci voglio investire sopra, e quindi il sito sarà più autorevole...

Un post sul blog di Rubalo.it mi ha invece rivelato che non è assolutamente così... ed a comprovarlo è l'inossidabile Matt Cutts, mica pizza e fichi...


mercoledì 6 giugno 2012

anche gli svizzeri potranno registrare domini .it!

Secondo il blog di DomainRegister.it (uno dei migliori registrar italiani, anche se certamente non il maggiore), il nic.it si accinge ad allargare le maglie per la registrazione dei domini .it.

Fino adesso la registrazione dei domini .it era riservata ai cittadini della UE; prossimamente (pare già dal mese di luglio) sarà invece possibile registrare domini .it anche per i cittadini (e le aziende) di Islanda, Liechtenstein,  Norvegia, Stato del Vaticano, Repubblica di San Marino e Svizzera.

Fonte: Domainregister.it

sabato 18 febbraio 2012

ritocco dei prezzi dei domini .com

Recentemente Verisign (il Registry per i domini .com) ha ritoccato (verso l'alto, of course...) il prezzo della registrazione...
Ciò ovviamente ha influito sui prezzi end-user, e molti Registrar/Reseller hanno dovuto allineare il proprio listino - soprattutto quelli che avevano i prezzi più bassi e quindi operavano con minor marginalità. Quelli più cari, che operavano con maggior marginalità, hanno potuto assorbire in tutto o in parte l'aumento,
Approfittiamone per aggiornare un po' tutto il panorama dei prezzi dei .com:


vecchio prezzo
(IVA esclusa)
nuovo prezzo
(IVA esclusa)
note
domainregister.it
7,00
7,47
eurodns.com
18,00
18,00
dominiando.it
14,90
14,99
register.it
35,00
35,00 compreso hosting
rubalo.it
8,99
8,99
spazioweb.com
9,99
9,99
inwebadriatico.it
9,90
9,90
dominiofaidate.com
7,40
7,40
aruba.it
9,99
9,99
hostingsolutions.it
8,90
8,90
dominiok.it
8,99
9,49
serverplan.com
16,00
13,33
serverweb.net
9,90
9,90
godaddy.com

7,79

Osservo che:
  • DomainRegister.it, che fino ad oggi era in assoluto il più conveniente, perde il primato, che adesso è di dominiofaidate.com
  • Dominiok.it, portando il prezzo a 9,49, perde il diritto ad esser segnalato in rosso...
  • onore a Rubalo.it e hostingsolutions.it, che lasciano il prezzo invariato, rispettivamente a 8,99 e 8,90
  • Serverplan.com si deve esser resa conto che il suo prezzo di 16 € era fuori mercato, e si è allineata ad un (comunque caro) € 13,33
  • segnalo la new-entry godaddy.com: gigantesco registrar statunitense, famoso per le sue campagne pubblicitarie "particolari", assillante nelle sue offerte/promozioni/sconti/ma-sei-sicuro-di-non-volere-anche-questo, che adesso si è aperto anche al mercato europeo e quota i prezzi in euro; indubbiamente abbastanza conveniente, con i suoi € 7,79. ma considerato che, restando in casa, troviamo di meglio ed a minor prezzo... chi ce lo fa fare?